Sì, visitare Roma in due ore, evitando ingressi dalle lunghe attese, è possibile! E non solo, con il giusto itinerario, si potrà anche vedere qualcosa di veramente importante ed esteticamente notevole.
Roma da visitare e da scoprire
Roma, definita anche l’Urbe, il Caput Mundi, l’Eterna, richiama e seduce, da sempre, visitatori da tutto il mondo.
Per scoprire tutte le bellezze di questa città ci vorrebbe una vita, almeno diversi giorni, ma se avete a disposizione solo due ore abbiamo studiato per voi l’itinerario perfetto. Vi consentiremo di vedere le attrazioni più importanti della Città Eterna in un viaggio memorabile e senza perdere minuti preziosi in file chilometriche!
Roma: itinerario perfetto tra piazze e bellezze architettoniche
Partiamo da Piazza Navona, la cui forma riprende quella dello stadio realizzato verso la fine del I secolo d.C. dall’imperatore di Roma Domiziano, per ospitare competizioni atletiche.
Le strutture, ancora parzialmente visibili, sono state sfruttate, nei secoli, come fondazioni degli attuali edifici presenti lungo il perimetro della piazza.
Senza dubbio, il fiore all’occhiello di questa splendida piazza di Roma è la Fontana dei Quattro Fiumi, “firmata” Gian Lorenzo Bernini, dove un’ingegnosa allegoria fa sì che la mano alzata di uno dei personaggi scultorei, si protegga dal crollo della adiacente Chiesa di Sant’Agnese in Agone costruita dal rivale Francesco Borromini.
La Città Eterna, l’itinerario perfetto continua…
Bastano pochi passi per arrivare al Pantheon, tempio formalmente dedicato alle maggiori divinità classiche, ma dal significato politico, poiché ispirato ai templi dei regni orientali dedicati ai re divinizzati.
Il Pantheon, infatti, venne edificato sotto il principato di Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma, che proprio a tali re voleva essere equiparato. Al principio del VII secolo, il Pantheon fu trasformato in una Chiesa e, oggi, custodisce al suo interno diverse tombe d’eccezione, tra cui quelle di Vittorio Emanuele II e Umberto I.
Mi raccomando, prima di uscire, è obbligatorio dare un’occhiata alla cupola: la più grande mai realizzata a getto unico, quasi quarantacinque metri di diametro!
Ancora pochi passi ed ecco Piazza di Pietra, a prima vista luogo affatto straordinario, eppure l’intero fianco è di un tempio del II secolo d.C. ben conservato e costituente uno dei lati lunghi di questa piazza rettangolare: undici colonne di quindici metri di altezza, a ricordare la divinizzazione dell’imperatore Adriano, a cui il tempio fu dedicato.
Poi, letteralmente dietro l’angolo, eccolo lì, uno dei motivi che rendono la Città Eterna così affascinante: la presenza, nei medesimi luoghi, di testimonianze monumentali di epoche diverse; stiamo parlando di Piazza di Sant’Ignazio con la secentesca Chiesa di San Ignazio di Loyola, ricordo della presenza in zona dell’ordine gesuita.
Sarebbe un vero peccato non entrare all’interno e perdersi l’illusoria cupola, affrescata dal gesuita Andrea Pozzo, e l’impianto pittorico della copertura della navata centrale, concertato attorno ad un gioco di prospettive impressionante.
Arriviamo nel cuore di Roma: Fontana di Trevi
Attraversando Via del Corso, pochi minuti separano lo scrigno artistico gesuita dalla Fontana di Trevi, basata sul progetto del Bernini, ma modellata nel classicismo del Settecento.
Si tratta, indubbiamente, di un nuovo spunto per appurare l’altisonante programma autocelebrativo dei papi, un tempo signori della città.
A questo proposito, basta ricordare che la precedente, più piccola fontana era orientata diversamente e che subì una rotazione, per volere di Urbano VIII papa Barberini, in maniera tale da guardare verso il palazzo del Quirinale, proprietà pontificia.
Un racconto scultoreo che, parallelamente alla scenografia stessa della fontana, attraverso il linguaggio della mitologia classica, esalta l’acqua, in particolare quella dell’acquedotto romano, da sempre alimentante la prestigiosa vasca: l’Acquedotto Vergine.
L’itinerario di Roma di due ore volge al termine
Puntando verso via del Tritone e proseguendo dritti, si giunge a Piazza di Spagna, dalla singolare pianta a farfalla.
Piazza di Spagna è il punto in cui svetta la Colonna dell’Immacolata Concezione, commemorante la proclamazione del dogma della nascita senza peccato della Madonna (1854).
Si trova proprio davanti l’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede (la quale giustifica il nome della piazza).
E poi c’è quella che tutti conoscono: la Fontana della Barcaccia, opera di Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo, ispirata, o almeno così si dice, ad una grandiosa alluvione della fine del Cinquecento che avrebbe trascinato, fino in questo luogo, alcune barche rimaste poi pittoricamente adagiate sul terreno dopo il ritiro delle acque.
Si tratta di una creazione geniale per l’assenza della componente propriamente architettonica, la vasca, in favore di un manufatto interamente scultoreo, la sola barca, “navigante” direttamente nella depressione del terreno.
Questo escamotage è doppiamente vincente perché utile a risolvere il problema della bassa pressione idrica: se l’acqua non riesce a zampillare sufficientemente, perché non abbassare la quota della fontana?!.
È la Piazza di Spagna della scalinata conducente alla Chiesa della Trinità dei Monti, assente all’epoca dell’inaugurazione della fontana, quando un forte dislivello del terreno rendeva il tutto molto più selvaggio.
Infine, è la Piazza di Spagna dell’obelisco in cima alla scalinata, non egizio come verrebbe da pensare, ma romano, un omaggio dei romani dell’età classica verso la cultura di quell’affascinante popolo (è la stessa caratteristica dell’obelisco sopra la Fontana dei Quattro Fiumi).
Tappa finale dell’itinerario
Tappa finale di questa passeggiata, in una Roma abbordabile senza eccessive spese e fastidiosi tempi morti, è Piazza del Popolo, così come ce l’ha restituita la mente dell’architetto e restauratore Giuseppe Valadier.
L’obelisco, stavolta egiziano (del XIII secolo a.C., il primo, fra quelli provenienti dall’Egitto, ad essere trasportato a Roma), si trovava già lì: alla fine del Cinquecento, Sisto V (manco a dirlo, papa) lo posizionò in quel punto, al posto di una precedente fontana (oggi a Piazza Nicosia).
Se la piazza è del Popolo, è per la presenza della Chiesa di S. Maria del Popolo, costruita dal popolo al di sopra di un antico sepolcro di un’importante famiglia… quella di Nerone, per la cronaca.
Tra leggende e dicerie relative al fantasma dell’imperatore che si sarebbe aggirato in zona, la primigenia chiesa, di fine XI secolo, subì nel tempo risistemazioni importanti, soprattutto al suo interno dove è possibile ammirare forse l’unica opera architettonica su progetto di Raffaello (la Cappella Chigi), animata, tra le altre, da due statue del Bernini a soggetto veterotestamentario.
A darci il saluto, sempre all’interno della chiesa, le due tele del Caravaggio nella Cappella Cerasi, seconda importante commissione affidata al pittore: la “Conversione di San Paolo”, ma soprattutto la “Crocefissione di San Pietro”.
Roma da approfondire
Terminato questo itinerario ad hoc, vi renderete sicuramente conto che sarete riusciti a visitare il meglio di Roma in due ore, ma altrettanto di quanto sarebbe bello continuare il tour!
Nel caso riusciste a ritagliarvi un po’ di tempo in più vi invitiamo a dare un’occhiata al calendario di visite guidate e teatralizzate de I Viaggi di Adriano e scegliere quella che fa per voi per qualche approfondimento della Città Eterna, davvero originale